Con il negozio gratuito un soggetto riceve un beneficio in assenza di corrispettivo mentre l’altro sopporto un sacrificio senza ottenere un beneficio in cambio.
Nell’ambito dei negozi gratuiti occorre ulteriormente distinguere tra:
- Negozi gratuiti liberali (o liberalità).
- Negozi gratuiti non liberali (non rispondono ad un intento liberale ma meramente patrimoniale, per esempio un contratto di mutuo gratuito).
Il negozio gratuito liberale è una sottocategoria del negozio gratuito, effettuato sempre in assenza di corrispettivo, ma si caratterizza per:
- Arricchimento del beneficiario
- Impoverimento del disponente
- Spirito di liberalità
Nell’ambito del NEGOZIO LIBERALE si distinguono:
- DONAZIONI DIRETTE (v. Donazione)
(Per esempio il contratto di donazione di un immobile con due testimoni)
- DONAZIONI INDIRETTE O LIBERALITÀ NON DONATIVE (v. Donazione indiretta)
(che ricorrono quando si utilizza uno schema contrattuale per realizzare non solo gli effetti tipici di quel contratto ma anche effetti ulteriori liberali. Per esempio la remissione del debito)
Esempio
Tizio concede a Caio un mutuo a titolo gratuito, ovvero gli presta a una somma di denaro, obbligandosi Caio a restituirgliela senza ulteriori oneri, quindi a titolo gratuito. Questa fattispecie integra un negozio gratuito non liberale.
Laddove, invece, Tizio doni a Caio una somma di denaro, si configura una donazione.
IN CONCLUSIONE
Il negozio gratuito si caratterizza per arricchire un soggetto senza impoverire un altro.
Il negozio gratuito liberale si caratterizza, altresì, per lo spirito di liberalità.
Il negozio gratuito non liberale, invece, è animato da un intento meramente patrimoniale.
Le donazioni rientrano tra i negozi gratuiti liberali.
